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Indicare una tassa con il nome di chi l’ha causata

In Argentina il presidente Kavier Milei vuole emettere un bond perpetuo e per questo coniare una nuova tassa. Obiettivo: ripagare sedici miliardi di dollari entro il 10 gennaio. E quando i soldi in cassa non ci sono ci si inventa di tutto. Come chi entra in disgrazia perché sotto scacco degli strozzini, l’Argentina deve inventarsele tutte. E pare abbia scelto un presidente molto bravo a inventare soluzioni mai sperimentate. Si tratta di una sorta di bond “perpetuo”. I sedici miliardi da ripianare sono i costi occorsi per la nazionalizzazione della Yacimientos Petrolíferos Fiscales, (YFP) la compagnia energetica nazionale argentina.

Javier Milei si era presentato con la sega elettrica come emblema del taglio alla spesa pubblica e come promessa che lo avrebbe fatto con qualsiasi strumento utile. Ma stavolta si tratta di essere solvente per le finanze pubbliche di Buenos Aires. Il governo aveva tentato di rimandare la scadenza di trenta giorni, ma senza successo.

E senza fare alcun mistero Milei ha ammesso in tivvù: “C’è un problema perché non abbiamo i soldi. Non abbiamo 16 miliardi di dollari da pagare. Ma sì, siamo disposti a pagare”.

E allora l’idea dei bond illimitati. La formula esiste. Si chiamano consols bond. È un’obbligazione senza scadenza. Corrispondere cedole fisse per un tempo infinito perché non fissato a scadenza. Si prospetta in questo modo un flusso costante senza limiti di scadenza. Ma è anche vero che in questo modo evidenzia la rinuncia ad estinguere totalmente il debito costituito dal titolo. Ci sono poi, in chiave previsionale finanziaria, i problemi della fluttuazione dei tassi di interesse, dell’affidabilità stessa dell’emittente e della difficoltà di rivendere il titolo ad altri investitori.

L’estemporaneità della misura si rileva anche nel nome scelto alla tassa che dovrà consentire l’emissione del bond argentino. Si vuole chiamare Kicillof tax. Una presa in giro al governatore di Buenos Aires: Axel Kicillof. Un modo per dargli dell’incompetente e scaricare su di lui questo nuovo balzello. Kicillof oltre ad essere governatore di Buenos Aires era anche ministro dell’Economia ai tempi dell’acquisizione del 2013.

Gli argentini dovranno ben sapere che quella tassa pagata ogni anno sarà dovuta all’errore di Kicillof.

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