La triade resta quella aristotelica: eidos, logos, apophantikos: immagini, testo e coding. Non è uno smartphone. Non è un iPhone. Ma chiara è la presentazione nel cuore della Silicon Valley, a San José in California. Ma a farlo è la Samsung: il nuovo Galaxy. Ma questi saranno gli ultimi riferimenti oggettuali all’oggetto del contendere.
La novità dello strumento guarda tutta al software. Ma più precisamente alla capacità generativa di creare applicazioni, quindi servizi e modalità di uso. Si fa tutto con lo strumento in mano. Si ascolta, si registra, si traduce, modifica immagine e consiglia anche come farlo.
Il diverso dalla diversa tecnologia impiegata non consiste solamente in alcuni passaggi in meno e nel saltare la mediazione del principale motore di ricerca. La traduzione dei testi, tanto per indicare un servizio, è dentro lo strumento e accessibile come interfaccia. Lo stesso vale per le foto e per i video
La funzione che rischia di diventare pericolosa per ogni soggetto parlante al telefono consiste nella funzione che consente di registrare le conversazioni. Guai a spararla grossa! Altrettanto a lanciare una considerazione estemporanea oppure una confidenza. Tutto può rimanere ed esser utilizzato in danno a chi emette comunicazioni poco avvertite. Una presenza pesante nella coscienza di ciascuno che proferisce verbo tanto da abituarsi a una condotta del proprio flatus voci molto attento. Indurrà ciascuno a parlare come se quanto detto rimanesse impresso in modo imperituro. Un’evoluzione dei costumi che produrrà la fine di ogni libera connessione con denotazione umoristica, iperbolica, retorica, simbolistica. Se quanto detto può esser riportato da chiunque ci si può trovare dentro una messa in stato di accusa per l’oggettiva espressione di concetti non confacenti alla correttezza dell’argomentare comune.
Ma la meraviglia della tecnologia consiste nella capacità fantasmagorica di intrattenere una conversazione in diversa lingua sconosciuta ed avere all’impronta la traduzione all’ascolto. Senza usare l’intelligenza artificiale, senza scaricarsi app o avvalersi di altri servizi online.
Fa le funzioni di una segreteria perfettamente efficiente. Si ottengono testi per fare mail, avere sintesi di un discorso troppo lungagginoso e particolareggiato. E poi c’è il leggendario Cerchia e Cerca. Si tratta della pratica di segnare tutt’attorno una foto che si voglia utilizzare o ottimizzare. Ma riporta anche a una funzione di infanzia. Se c’è qualche oggetto di gradimento è sufficiente toccare la foto col dito per capire cosa è, come e dove comprarla. Ma non ha senso farlo per questo smartphone perché chi può farlo significa che già ne possiede uno. E allora abbiamo il fenomeno di autoesclusione di un prodotto da altri prodotti. Un dato che eleva la tecnologia dall’essere prodotto di consumo, di interesse, di commercio al pari di altri. Supera la sfera dell’oggettualità per entrare in quella delle forme di vita. Ed è questo che non si acquista. Lo si percepisce e lo si vive.