IL tormentone dei notiziari sulle candidature dei segretari dei rispettivi partiti somiglia all’atto estremo di vassallaggio dell’informazione al residuale potere espresso dalle Camere elettive. Quelle europee in cui i segretari dovrebbero concorrere è solo l’ultima di una bagarre di cui il cittadino medio poco si interessa.
Ed è così perché non tocca alcun interesse reale di alcun cittadino. Non ci sono in ballo spazi di democrazia, non ci sono tasse, non ci sono prospettive occupazionali, non ci sono restrizioni o estensioni delle libertà individuali, non si tocca il sistema di previdenza neanche quello sanitario … Quindi il cittadino può gradire questa disputa solo come divanista coi pop corn per scommettere su chi la spunterà.
La questione delle candidature riguarda solo gli affari interni dei partiti. Ma con ciò non si tocca in alcun modo la democrazia neanche come sistema organizzato. A quello ci pensano le elezioni e le campagne di promozione del simbolo o del personaggio. No! Non c’è proprio ragione per cui il cittadino, anche quello schierato possa essere interessato alla questione, se non come tifoso.
Ma anche in tal senso bisogna spiegare perché il problema delle candidature europee ha qualche pertinenza con la sua fede al simbolo nello specifico.
La candidatura del Segretario significa che la lista cerca di massificare il profitto possibile in questa elezione nella convinzione che la massima figura esposta del partito direttamente investito nell’agone elettorale possa essere di massimo traino per la lista. Non solo. Il segretario che va in giro a cercare i fondi per finanziare la campagna elettorale, sua e necessariamente anche dei suoi co-legionari di lista, è un’altra cosa rispetto ai singoli aspiranti deputati europei.
Ma è anche vero il rovescio di questa realtà. Se il massimo depositario di un partito ottiene un risultato non esaltante evidenzia la difficoltà in cui versa il suo partito o la sua persona come massimo esponente dello stesso.
Diversamente una debàcle elettorale senza il segretario candidato potrebbe spiegarsi con questa irrecuperabile mancanza. Se ci fosse flessione col segretario, invece, sarebbe veramente imperdonabile.
Ed è per questo che il balletto di candidarsi o non candidarsi assume qualche rilevanza nei giochi tra partiti della stessa coalizione. Attiene quindi a un problema tra circoli interni della politica. Perché il cittadino dovrebbe essere interessato? Non si capisce.
Si capisce però il nulla di cui è composto il possibile che si esprime in questa dialettica politica e quanto selezione problemi chi invece ha vasto campione di scelta degli argomenti.