A questo punto potremmo annetterla l’Italia agli Stati Uniti! Se i nostri protagonisti della scena politica intervengono nella campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti con un entusiasmo che pare sia cosa nostra allora sarebbe forse vantaggioso essere il cinquantesimo Stato.
Avrebbe così senso lo sperticato tifo che Salvini sta facendo nei confronti di Trump. Cosa vuole fare? Dare un’indicazione agli originari italiani che hanno cittadinanza statunitense? Quel tipo di configurazione sociale troverebbe qualche ascendente in Salvini? Una pretesa più assurda che possibile.
Sta di fatto che le congratulazioni di Matteo Salvini a Donald Trump per le vittorie alle primarie sono state registrate. Con un no comment un funzionario della Casa Bianca ha risposto alla domanda dell’Ansa. Oggetto del contendere il post del leader della Lega che in questo mondo ha dichiarato la sua simpatia su Trump.
Impossibile non notare che questa esternazioni non richiesta arriva il giorno dopo l’incontro tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il presidente della repubblica statunitense ancora in carica Joe Biden.
I due hanno ribadito una forte alleanza. Non ce n’era bisogno. Dovrebbero spiegare il motivo di questi viaggi diplomatici e la nostra come la loro comunicazione ufficiale non lo fa. Transeat. Ma se il sentimento comune del nostro paese è quello espresso da Teresa Mannino a Sanremo per cui l’Italia non è altro che una colonia degli Stati Uniti – dichiarazione sulla quale nessuno ha polemizzato – allora si potrebbe fare il capolavoro di annetterla.
Forse in questo caso si eviterebbero scene di basso servilismo come quelle ricordate, ma sicuramente il prezzo sarebbe troppo alto perché la spesa convenga all’impresa.