Il ministro Giancarlo Giorgetti ha risposto in modo netto alla domanda del cronista, dopo un evento a Trieste. Dopo questa grancassa sui ritocchi da fare per riparare ai danni del Superbonus era lecito infatto interrogare il massimo rappresentante delle finanze di Stato per chiedere se ci avremo un’ulteriore manovra correttiva.
Ha risposto nettamente di no. Intende rispettare gli obiettivi indicati sulla Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza dello scorso anno.
Sancisce in questo modo un nuovo dogma di fede: l’infallibilità del ministro col suo governo. (Mentre Wojtila col famoso “se sbaglierò mi corriggerete” introduceva la possibilità di fallibilità del papa assegnata al popolo della cristianità). IL ministro e il suo governo invece sono infallibili. Ce ne dobbiamo compiacere oppure temere? Diversamente ritenere che questo sconquasso del Superbonus non lo è poi così tanto.