20.3 C
Rome
giovedì, Marzo 27, 2025

L’ultimo twitt

La dialettica parlamentare ridotto a colpi di X a cui non si allinea alcun /

IL 26 marzo 2025

La scena cambia perché i rapporti di forza restino così come sono perché più rassicuranti

Fine vita ma non finisce la polemica

Un percorso ancora lungo e irto di contraddizioni

Draghi enuncia la dottrina della nuova Europa

“L’Europa si è focalizzata sulle cose sbagliate. Ci siamo rivolti verso l’interno, vedendo in noi stessi i nostri concorrenti, anche in settori, come la difesa e l’energia, nei quali abbiamo profondi interessi comuni”.

Potrebbe essere la questa la premessa per l’autocritica che Mario Draghi ha pronunciato come base teorica per mettere nuovi pilastri in grado costruire un nuovo edificio. La struttura portante di tutte le nostre politiche somiglia tanto all’espressione Stati Uniti d’Europa.

Senza riferirla direttamente l’ex presidente del Consiglio italiano l’ha individuata nelle tappe fondamentali durante la conferenza sul pilastro europeo dei diritti sociali (Hulpe) organizzata dalla presidenza di turno Ue del Belgio.

Quella enunciata oggi 16 aprile potrebbe essere considerata la prima pietra per la nuova idea di Unione. “Ci manca una strategia su come proteggere le nostre industrie tradizionali dal terreno di gioco globale ineguale” – sempre Draghi. La risposta dell’Unione deve invece predisporsi a uno scenario totalmente nuovo. Nelle ultime prove la reattività europea “è stata limitata perché la nostra organizzazione, il processo decisionale e i finanziamenti sono progettati per un mondo prima della guerra in Ucraina, prima del Covid, prima della conflagrazione del Medio Oriente”.

Ecco le priorità: “Dobbiamo poter contare su sistemi energetici decarbonizzati e indipendenti e su un sistema di difesa Ue integrato, sulla produzione domestica nei settori più innovativi e in rapida crescita, e su una posizione di leadership nel deep-tech e nell’innovazione digitale”.

L’Unione deve costruirsi per rispondere ai problemi di oggi e di domani, non a continuare nel faticoso lavoro di conciliare incompatibilità interne.

Innanzitutto rispondere alla competizione industriale nel mondo. “Non abbiamo mai avuto una strategia industriale Ue”. E ancora: ” il mondo sta cambiando rapidamente, ci ha colto di sorpresa”. Quindi il refrain della competizione impari di Cina e Stati Uniti: “sono progettate per reindirizzare gli investimenti verso le loro economie a scapito delle nostre o, nel caso peggiore, sono progettate per renderci permanentemente dipendenti da loro”.

Non c’è tempo per indugiare ancora e bisogna partire anche se alcuni non sono ancora pronti. “Dobbiamo essere in grado di sviluppare un nuovo strumento strategico per il coordinamento delle politiche economiche. E se arriviamo alla conclusione che non è fattibile, in alcuni casi specifici dovremmo essere pronti a considerare di andare avanti con un sottogruppo di Stati, ad esempio per andare avanti sull’Unione dei mercati capitali per mobilitare investimenti”. Gli altri lo fanno, noi no.

“I nostri rivali ci stanno precedendo perché possono agire come un unico paese, con un’unica strategia, e allinearvi tutti gli strumenti e le politiche necessarie”. Quella a cui chiama Draghi è un’autentica rifondazione dell’Unione. “Se vogliamo eguagliarli avremo bisogno di un rinnovato partenariato tra gli Stati membri, una ridefinizione della nostra Unione che non sia meno ambiziosa di quella che fecero i padri fondatori settant’anni fa con la creazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio”.

Quindi, i punti programmatici che guardano a un nuovo modello di produzione per l’energia e finalmente a una difesa unica o almeno integrata tra le difese nazionali, sulla crescita tecnologica e del digitale si ottengono ponendo nuove basi. E per farlo non bisogna necessariamente essere proprio tutti. Bisogna esserci però tra quelli che contano. Quest’ultimo Draghi non l’ha detto ma siamo sicuri che lo sottoscriverebbe. E come i nuovi grandi processi unitari si ottengono sempre da una scissione. La storia dei partiti politici in Italia insegna.

TI POTREBBE INTERESSARE

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Seguimi anche su:

0FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe

Latest Articles