C’è allarme. Sempre contenuto, ma allarme. In sede di scienza si deve mostrare che tutto è sempre e comunque sotto controllo. Tanto più se fa parte panorama previsionale che gli stessi osservatori analizzano, puntualizzano e sul quale avvertono il mondo.
La deduzione che se ne fa però è che il Solo è ben lungi dall’essere una stella che dà certezze ed è proprio dal Sole che una lettura diversa dei cambiamenti climatici, adduce la maggiore intensità di calore.
Ma stavolta si parla di un vero e proprio evento. Si chiama tempesta geomagnetica “grave”. Si ravvisa attraverso forti brillamenti solari.
Con l’espressione si intende l’esplosione che avviene sulla superficie del Sole. Non è un’esplosione come un’altra. Ha maggiore potenza. Libera immensa energia. Quindi si tratta di luce, radiazioni che nell’irradiarsi arrivano anche sulla Terra. In questa grande vampata di luce c’è anche emissione di raggi X. Sussistono particelle energetiche e creano qualche turbamento nelle aree circostanti. I brillamenti solari quindi consistono in esplosioni in arre più intense di emissione di luce e calore nel Sole. In queste aree il campo magnetico assai intenso si unisce alla presenza di macchie solari.
Secondo i ricercatori tutto questo avviene a causa dell’immediato sprigionamento di energia magnetica che è assorbita dall’atmosfera solare. Come dire arriva al Sole e da questi è respinta perché precedentemente ricevuta. Gli effetti saranno apprezzabili anche sul pianeta Terra.
Ad essere penalizzate saranno le reti elettriche e i segnali GPS. Possibili effetti anche nelle aurore boreali.
La National Oceanic and Atmospheric Administration parla esplicitamente d: “tempesta geomagnetica grave (G4)”. L’ultimo evento è capitato diciannove anni fa. Anche in questo caso la Terra fu irradiata in modo assai potente.
A pagare dazio per l’ospite indesiderato potranno essere i GPS e le reti elettriche. L’aurora boreale potrebbe essere un fenomeno visibile in diversi parti del mondo e per diverse ore.