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mercoledì, Maggio 14, 2025

La fascinazione del vuoto

Molto chic parlare del nulla equiparandolo al vuoto o viceversa

Infarto raccontato a burletta

Geniale anche nel racconto di una disavventura il creatore dei King Crimson parla della sua tragedia italiana a lieto fine

La guerra dei numeri

Lotta tra interpretazioni del reale non sostituisce il sentimento di sofferenza che se ne ricava

La visione di padre Ratzinger

“Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali”.

“Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la Sinistra e ora con la Destra. Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti”.

“Un processo lungo, ma quando tutto il travaglio sarà passato, emergerà un grande potere da una Chiesa più spirituale e semplificata”. A quel punto gli uomini scopriranno di abitare un mondo di “indescrivibile solitudine” e avendo perso di vista Dio, “avvertiranno l’orrore della loro povertà”.

“Quel piccolo gregge di credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per sé stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto”.

Quindi la rinascita della Chiesa avverrà attraverso piccole comunità. Ci saranno movimenti e verrà messa in movimento la fede come momento necessario di vita. A parlare è un giovane teologo dalla radio della “Hessian Rundfunk”. Anno: 1969. Si chiama Joseph Ratzinger.

L’atmosfera è quella di grandi mutamenti. Le inquietudini del Sessantotto, la sbornia avveniristica sulle fantasmagoriche possibilità offerte della tecnologia, la laicizzazione dei costumi e il conseguente scardinamento di ogni spiritualità. Ma nella Chiesa anche le conclusioni del Concilio Vaticano II con Ratzinger protagonista che aveva lasciato la turbolenta università di Tubinga e si era rifugiato nella più serena Ratisbona.

La Chiesa era così vista da Ratzinger come destinata a ridimensionare la immane presenza nella temporalità ma rifondante sé stessa nella spiritualità. Una Chiesa delle origini, che rinunciava alla sua influenza nelle scelte della politica.

Ma sarà il modo per ritrovare sé stessa e il senso del suo messaggio trasformato in una dogmatica precettistica di quella che Kant avrebbe definito ‘la religione dei preti’.

IN altri termini la riedizione del pensiero di Hegel per cui “l’andare avanti consiste in un tornare indietro per riconoscere come verità il primo vero”.

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