C’è stato un tempo in cui un giudice è stato giudicato. Ora c’è la possibilità che questo giudice ribalti le condizioni e ridiventi giudice. Fare questo è possibile attraverso il passaggio del suo accusatore ad accusato. Non è un gioco di enigmistica. È quanto sta per succedere all’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara.
- Il ‘ se ì è più che d’obbligo, ma il narratore deve propendere in direzione del senso narrato e se il senso ci dice cosa sta avvenendo non quanto chi scrive ha nella sua testa: ebbene nulla osta al fatto avvenga effettivamente.
Tutti ricordano come sei anni fa il giudice passò sotto giudizio era accusato di corruzione e favoreggiamento su nomine e incarichi in cambio di vantaggi personali. Uno dei suoi principali accusatori fu Piero Amara. (Curioso il richiamo all’amarezza dei due cognomi che di fatto non si ferma dato l’esito recente di questa vicenda – ma transeat). Oggi è accusato di calunnia dalla procura di Perugia. Avrebbe fornito indicazioni fallaci circa gli avvenimenti contestati a Palamara.
Si è parlato in quel tempo di una presunta loggia Ungheria che serviva a favorire carriere e nomine. Essendo accusato di calunnia, laddove si riscontrasse la verità delle accuse Luca Palamara potrebbe chiedere la revisione del processo, quindi il suo totale reintegro dalla posizione da cui era stato estromesso.
Va detto però che anche quando Palamara patteggiò nelle dichiarazioni disse di farlo solamente per liberarsi dal fardello delle accuse. Aveva infatti dichiarato: “Accedo ai riti alternativi senza riconoscere alcuna forma di mia responsabilità, ma solo per liberarmi dal fardello dei processi ed essere così più libero di portare avanti la battaglia di verità per una giustizia giusta”.
Ora siamo al momento in cui si rimescolano le carte per vedere quale nuova trama possa uscire. Il rischio è che qualsiasi esito ne scaturisca sia poi la premessa per ricominciare daccapo subito dopo. E i giudicanti che sono i lettori delle vicende resteranno appese al giudizio finale sui giudici.