Pare sia l’ex centrocampista del Milan il prescelto. Gennaro Gattuso si ascrive le simpatie dell’ambiente Federazione Italiana Gioco Calcio e con molta buona probabilità sarà allenatore della Nazionale. L’ex campione del Mondo di Germania 2006 ha molte credenziali come giocatore, come emblema di tempra e carattere. Come selezionatore però deve ancora dimostrare tutto. Nondimeno pare sia stato il preferito su proposte che riciclavano il già sperimentato, come Mancini, ma anche Pioli sempre di matrice milanista.
L’Italia è appesa al passaggio dei play off, per cui al giovane commissario tecnico gli si chiede subito il miracolo di trasformare i signorini stanchi perché affaticati dalle competizioni di club, in veri leoni che agguantano il modesto risultato della qualificazione per andarsela almeno a giocare questa cosa dei mondiali per nazioni.
Gattuso è stato preferito ad altri suoi compagni del Mondiale del 2006, Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi. Dovrebbe riuscire a trasmettere quello che a questi giocatori convocati da Spalletti manca: personalità, coraggio, sicurezza in campo. Ma è tutto da vedere se le caratteristiche che “Ringhio” ha da vendere siano trasmissibili al collettivo con il quale ha contatti episodici e legati agli eventi di alcune partite.
Si dà per scontato il gruppo uscente. (E non se ne capisce il perché). Ai presenti si deve trasmettere solo positività e voglia di vincere. Magari messi insieme anche in un modo diverso modificando qualche ruolo o funzione, altrimenti non si capisce quale possa essere la novità rappresentata dall’ex milanista.
Il curriculum di Rino Gattuso però è scarsino. Non si capisce quale possa essere il titolo di merito come allenatore per promuoverlo, niente poco di meno che, in nazionale. Ha allenato in Svizzera (Sion), poi se n’è andato in Grecia (Ofi Creta). Si è fatto la Croazia (Hajduk Spalato). Non ha vinto niente. Ma proprio questo consiste in un dato che accentua la fame di Ringhio. Almeno questo può essere il calcolo fatto ai vertici del Calcio nostrano.