Quanto è stato discusso è finalmente avvenuto: il suicidio assistito. Viene somministrato in Toscana, grazie alla legge regionale approvata da dall’ente. Si tratta del primo caso di morte volontaria assistita grazie a una legge regionale. La sua applicabilità è stata garantita da una sentenza emessa in Corte Costituzionale.
Ne dà informazione l’Ansa che pubblica la lettera scritta dall’associazione Coscioni in merito alla procedura adottata dal diretto interessato che ha seguito la strada del suo riferimento in termini di fine vita volontario.
“Marco Cappato – si legge – gli aveva fornito tutte le indicazioni necessarie incluse le informazioni anche sulle disposizioni anticipate di trattamento, sul percorso di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso. Daniele ha scelto il percorso previsto dalla sentenza Cappato e ha inviato la richiesta formale all’Asl Toscana Sud Est il 31 agosto”.
“Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta. A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato”.
Associazione Coscioni: ‘La legge Toscana sul fine vita è un atto di civiltà’. E come fosse una grande vittoria sociale i diretti interessati dell’associazione si sperticano nei ringraziamenti. “La legge toscana sul fine vita, frutto di un’iniziativa popolare sostenuta da oltre undicimila persone. È un atto di civiltà e responsabilità che garantisce tempi certi per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria, applicando quanto già stabilito dalla Corte costituzionale”. Lo hanno riferito Filomena Gallo e Marco Cappato dell’associazione Coscioni.
In un’età dove la morte si trova in ogni dove nei rivoli di guerra del mondo la morte per scelta determinata è intesa come una conquista. Potrebbe essere considerata una nota distintiva della nostra epoca.
“La morte si sconta vivendo”. Diceva il poeta Ungaretti. Ma questa morta rappresentata si pone come emblema per una vita inautentica.