Donald Trump ci ha abituato a tutto. Decisioni inderogabili cancellate qualche giorno dopo. E si trattava di assi nodali della propria politica estera come i dazi. Grandi passioni e altrettanti distacchi, come è la diversa propensione per Netanyahu e l’indicare Putin come potenziale moderatore in Medio Oriente, quindi, senza ironia, è come se volesse candidarlo al premio Nobel per la pace. Proprio chi ha scatenato una guerra di resistenza in Ucraina e sta inducendo l’Europa ad armarsi molto più di quanto attualmente sia.
Proprio questo grande stratega ha una forza tale da tenerci informati sui suoi dubbi metodici. Non sa se sia il caso di bombardare l’Iran. O no?
Va detto che ora l’Iran vuole negoziare e certo non depone usare il bastone verso un avversario che invece è propenso per la distensione.
The Donald ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca: “Non posso dire se gli Stati Uniti colpiranno l’Iran”. E poi il dilemma strategico in apertis verbis. “L’Iran ora vuole negoziare: perché non prima? L’Iran è in un mare di guai”.
Scopriamo così che The Donald ha anche un volto umano. Oppure comincia a farsi due conti e non sa bene dove lo porterà l’inizio di ostilità, tanto più se iniziate in modo unilaterale.
In questo dilemma amletico c’è un altro incomodo che sarebbe il ruolo di Israele. Con o senza Netanyahu. Le Forze di difesa israeliane hanno scritto poco fa: ”Venticinque nostri caccia hanno colpito oggi 40 obiettivi”.
E più dettagliatamente: “Questa mattina, i caccia dell’Aeronautica militare hanno completato un’ondata di attacchi contro obiettivi militari nell’Iran”. Lo strumento di comunicazione è sempre X. E ancora: “circa venticinque aerei da combattimento hanno attaccato più di quaranta infrastrutture missilistiche dirette contro lo Stato di Israele, siti di stoccaggio di missili e agenti militari del regime iraniano”.
Non è proprio un clima di distensione. Ma in questa situazione rincarare sarà un’operazione che dovrà essere spiegata bene al mondo.
Ma è l’Iran a replicare a Trump. “Nessun funzionario iraniano ha mai chiesto di strisciare ai cancelli della Casa Bianca”. La dichiarazione è stata rilasciata a Sky News. “L’unica cosa più spregevole delle sue bugie è la sua codarda minaccia di ‘eliminare’ la Guida Suprema dell’Iran”.