Qualcuno dovrà pur dire a John Rutte che lui non è niente e non rappresenta proprio nessuno. La sua funzione di portavoce degli interessi generali d’Europa non può tradursi con quella di auto eletto presidente dell’Unione Europea. Sul problema del famoso cinque per cento da destinare alle spese militari da parte di ciascun paese, c’è infatti mal di pancia da parte di un po’ tutti. Il premier spagnolo è il primo che ha avuto il coraggio di uscire allo scoperto dicendo di non farcela a raggiungere un livello di spesa così alto per le vicende militari. Seguiranno a ruota anche gli altri adottando il monito di temere di essere i più fessi.
Su tutte gioca l’antico interrogativo: ma come si è arrivati a una percentuale di questo tipo? Come si stabilisce? Ma soprattutto: Come possibile ricavarla da uno stato di spese che evidenzia da parte di tutti un deficit eccessivo?
Il secondo giorno del vertice Nato a L’Aja parte con questa alea e con il timor sacro del convitato di pietra che ha richiesto la potente gabella: Donal Trump. E non si capisce con quale faccia se anche gli Stati Uniti spendono assai meno di quel richiesto cinque per cento.
Si attende cosa dirà Donald Trump. Ma in effetti l’aspettativa ha un esisto prevedibile. È il segretario generale Mark Rutte a creare maggiore imbarazzo.
il segretario generale della Nato Mark Rutte aprendo il secondo giorno del vertice ha infatti detto a chiare lettere: “i politici devono prendere delle scelte (con bilanci in sofferenza), devono trovare i soldi e questo non è facile. Ma sono certo che ci arriveremo”. Ed è ripartito con il solito refrain della minaccia internazionale, redarguendo un po’ la Spagna. “I miei colleghi al tavolo delle trattative sono assolutamente convinti che, date le minacce dei russi e la situazione della sicurezza internazionale, non ci sia alternativa”. Ha poi rincarato: “È assolutamente chiaro che gli Stati Uniti sono totalmente impegnati nei confronti della Nato e dell’articolo 5. E sì, c’è anche un’aspettativa, che sarà soddisfatta oggi, ovvero che i canadesi e gli europei accelerino la loro spesa, assicurando non solo che siamo in grado di difenderci dai russi e da altri, ma anche di raggiungere la parità. Ed è giusto che spendiamo quanto spendono gli Stati Uniti”. (Solo che gli Stati Uniti non spendono il cinque per cento).