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venerdì, Luglio 11, 2025

Resistenza agli antibiotici

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L’età della tecnica, che è la nostra, obbliga, o meglio indulge, a comportamenti antichi quali sono la presa di posizione nei confronti degli accadimenti ma con le modalità argomentative facilmente acquisibili da tutti e in possesso del comune intendimento. Succede così di parlare polemizzando o non intendendosi, pur dicendo sostanzialmente la stessa cosa.

Ne è un esempio il presidente Abi Antonio Patuelli che ammonendo sui pericoli qualora si affermasse il nuovo regime dei dazi proclamato più volte da Donald Trump. Come se non fosse sufficiente alla preoccupazione generale il presidente Abi parla di “rischio di recessione”. “E grazie ar czz!” Si risponderebbe in un pessimo bar della periferia romana. Ma l’asserzione pur gergale non si dissocerebbe dal vero perché richiama l’autoevidenza del comune buon senso.

Tutti sanno o possono facilmente dedurre che aumentando i costi di merci in ingresso e conseguentemente anche in uscita per altri paesi avremmo un aumento di costi del prodotto con simultanea contrazione dei consumi e degli acquisti in genere.

Non serve ripeterselo ma evidentemente si ritiene indispensabile riaffermarlo. Deve crescere la sensazione di sofferenza incombente dei mercati e l’aumento di incertezza generale con ingresso in situazione critica per i crediti con ripercussioni bancarie.

Lo spettro agitato quindi è sempre quello della recessione. Ma il triste è che davanti alla petizione di principio non sussistono risposte se non l’accentuazione della drammaticità della attuale condizione. Come si evitano i protezionismi? Come è possibile riaffermare un concetto che pareva acquisito? (Quello del libero mercato).

Quindi appaiono pallide le consolazioni del ministro Giorgetti che ricorda come il nostro paese chiuda con un più zero tre per cento i primi tre mesi di questo anno e abbia attestato una crescita dello zero cinque per cento. Sono conseguenze ovvie della paura della recessione paventata precedentemente. Quindi ovvie. E d’altra parte contraddittorie perché questo timore e tremore in economia qualcosa di positivo in certo senso la produce.

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