In età di corsa al riarmo, ai dazi, al fronte contro fronte, deve invece fare notizia anche il minimo accenno di amicizia tra paesi e così di distensione possibile.
Il Presidente della repubblica, Onorevole Sergio Mattarella, ha risposto alla nota trasmessa dal Presidente Macron in occasione della Festa del 2 giugno. Ha detto che Italia e Francia condividono un rapporto unico.
Ne dà informazione l’Ansa. “Alleati vitali l’uno per l’altro” Mattarella ha rimarcato le radici culturali gli interessi che contraddistinguono i due popoli i cui interessi rafforzano un senso di cordialità reso ancora più importante in questa fase. La nota di Mattarella arriva per la festa del 14 luglio. E sarebbe stato interessante uno sviluppo di argomentazione per cui questa ricorrenza tipicamente francese debba assurgere, oggi, ad emblema dei paesi caratterizzati da governi fondati sulla democrazia liberale. Una giornata importante e decisiva per la Storia dell’Umanità, senza togliere alcuna prerogativa alla Francia che ne costituisce la sede naturale.
E se la necessità di ritrovare un asse per l’Europa ripartisse dalla sacra amicizia, anche se a volte con qualche serio scricchiolio, tra Italia e Francia? Se il modello germanofilo si è incrinato e il Regno Unito si è dileguato, un processo di riconversione di un’identità potrebbe nascere proprio da questo asse il cui interesse potrebbe rafforzarsi proprio perché non avente tratti di preminenza sul suo contesto.
E quindi non si può che ripartire dal Trattato del Quirinale: “rimane strumento privilegiato di cooperazione bilaterale, la cui attuazione riveste, per Parigi come per Roma, carattere prioritario. Una collaborazione strutturata tra partner fidati è indispensabile per affrontare l’attuale contesto internazionale, segnato da sfide complesse e tensioni crescenti”.
Mattarella ha sottolineato come i due Paesi siano “chiamati a mantenere assieme un ruolo di primo piano sulla scena mondiale, a cominciare dall’impegno per contrastare efficacemente le attuali e più urgenti minacce alla pace”.
Il resto consiste in un richiamo all’ordine multimateriale dove le regole siano il pilastro. E questo non gli ultimatum dell’ultimora. Questo Mattarella non l’ha detto. Ma siamo sicuri volesse intenderlo con certezza.