Statali e agiati

0
114

Si è tolto il limite che era stato fissato per 240mila euro annui per gli stipendi dei dipendenti pubblici. Limite che era stato posto con decreto del presidente del Consiglio è stato considerato illegittimo dalla Corte Costituzionale. (Ansa).

Il presidente che decise era Matteo Renzi. Il tetto fissato fu di 255mila euro perché parametrato al primo presidente della Corte di Cassazione. Ci si riferisce chiaramente a un emolumento lordo.

Ebbene, è stato considerato illegittimo. Era stato approvato al fine di mettere un limite agli stipendi anche in virtù della crisi economica. Come tale, secondo l’impostazione, avrebbe dovuto avere carattere di temporaneità. Dopo undici anni si può parlare di quota fissa massimo di stipendi e questo non è costituzionale, secondo la sentenza della Consulta.

Lo ha proclamato la sentenza 135 dell’anno in corso ed è incentrato nell’ambito delle magistrature. Quindi il parametro viene nuovamente allineato al trattamento economico spettante al primo presidente della Corte di Cassazione.

Si conferma quindi il concetto per cui il tetto retributivo diretto ai dipendenti pubblici ha una sua legittimità. Deve però essere stabilito con decreto del presidente del Consiglio, non può essere una formula valida per sempre. Lo stesso presidente deve recepire le commissioni parlamentari interessate alla questione.

Chi è stato penalizzato da questo limite posto undici anni fa non potrà chiedere compensazioni perché la sentenza non ha valore retroattivo. Questo perché in questo caso l’incostituzionalità è un fatto subentrato nel trascorrere del tempo, non nasce come atto incostituzionale.

Quindi coloro che aspirano a guadagnare di più di questa somma, avendone diritto in quanto dipendenti pubblici apicali, potranno goderne dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di questa sentenza.

Ma le retribuzioni avevano conosciuto il sigillo del limite già nel 2011, non a caso durante la fase di massima crisi finanziaria del paese. E fu lì che il discrimine massimo di acquisizione fu parametrato agli emolumenti del primo presidente della Corte di Cassazione. Nel 2014 il tetto retributivo ha trovato determinazione fissando la quota. Il tempo gli ha fatto perdere il requisito di temporaneità per cui era stata pensata e approvata. Quel che ha aggiunto la Corte costituzionale consiste nella visione per cui detta misura deve valere per tutti i dipendenti pubblici.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here