Paradigma della pace

0
23

Si stabiliscono almeno le pre-condizioni per una tregua durevole nell’invasione militare russa in Ucraina. Indipendentemente da questioni territoriali e da termini pattisti tra i due paesi, si discute a distanza su una sorta di regole di ingaggio tra i due paesi.

Quindi, qualsiasi accordo tra i paesi che determinano questioni di confine e di territorio, ciascuno dovrebbe avere la libertà di gestirsi a suo piacimento. Ma per l’Ucraina non è possibile questo passaggio. In Ucraina non possono sostare guardie armate dai paesi d’Europa. Ma questo per tutela degli stessi europei. Se la Russia decidesse nuovamente di invadere – perché l’esercito di Putin vuole tenersi libero per operazioni di questo tipo del resto solite nella sua storia – dovrebbe aggredire basi militari europee presenti nel territorio ucraino. Cosa che la Russia non vuole fare. Soggiogare un paese all’influenza di vicinato così impegnativo va bene per il confinante, non può andar bene per il resto d’Europa.

Si presentano come umanitari, questi russi! E ribadisce esplicitamente le motivazioni, Putin: “se delle truppe dovessero comparire lì (in Ucraina), soprattutto ora durante i combattimenti, partiamo dal presupposto che saranno obiettivi legittimi” (Eastern Economic Forum e riportato dall’Ansa).

D’altra parte il ragionamento di Putin, a solo fine di puro ragionamento, non fa una grinza. “Se si raggiungessero decisioni che portassero alla pace, a una pace a lungo termine, allora semplicemente non vedo il motivo della loro presenza sul territorio ucraino. Perché se si raggiungessero accordi, nessuno dubiti che la Russia li rispetterebbe pienamente”.

Però se l’interlocutore strategico internazionale vuole provvedere a tutelarsi chiediti pure perché, caro Putin!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here