Tegola da tre miliardi per Google

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L’ha comminata la Commissione europea su richiesta del Consiglio europeo degli editori. Immancabile la reazione di The Donald che dal canto suo ha anticipato la ritorsione dei dazi all’Unione Europea. La multa antitrust di 2,95 miliardi di euro al gigante americano è dovuta alle pratiche anticoncorrenziali nel suo redditizio business adtech.

Google, in sostanza, sarebbe rea di aver favorito i propri servizi di tecnologia per la visualizzazione online danneggiando i competitors come altri editori online. Avrebbe così abusato della posizione di predominio sul mercato a partire dal 2014.

Quindi al colosso americano è stato intimata la fine di queste attività che inducono ad essere preferita su altre. Eliminare così i conflitti di interesse tanto in uggia agli obiettivi di equità sui quali si è autoproclamata l’Unione europea.

Una sentenza a cui si è arrivati con qualche inquietudine. Pare infatti che – secondo fonti che non smentiscono il commissario Ue al Commercio Maroš Šefčovič abbia espresso parere contrario all’emissione della sanzione.

Di tutta risposta Google ha sessanta giorni per opporre resistenza. La difesa guarda agli introiti pubblicitari come unica grande fonte di reddito per la crescita del portale globale. Prevedibile la difesa e il riferimento alla moltitudine di attività di imprese cresciute attraverso Google, con riferimento, quindi, al rispetto delle condizioni di concorrenza.

Ma qui non può non entrare in scena il presidente Donald Trump. Non può, in relazione a quanto ci ha abituato a fare sovvertendo ogni distanza necessaria tra mondo dell’economia e quello delle grandi decisioni politiche. Prevedibile Donald: annuncia dazi all’Ue. E sembra quasi una recita a soggetto. Sul suo Truth entra senza sottili metafore sull’argomento: “Oggi l’Europa ha colpito un’altra grande azienda americana, Google, con una multa di 3,5 miliardi di dollari, sottraendo di fatto denaro che altrimenti sarebbe andato a investimenti e posti di lavoro americani”.

Va detto che lo stesso presidente fa notare un precedente: “Google ha anche pagato, in passato 13 miliardi di dollari in false richieste e addebiti per un totale di 16,5 miliardi di dollari. Quanto è folle? L’Unione Europea deve fermare questa pratica contro le aziende americane, immediatamente!”.

Quando saranno risolti i problemi con la Russia sarà chiaro quale sarà il prossimo nemico numero uno degli Stati Uniti, secondo Donald Trump. Si chiama Europa.

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