Primo anno da disconnessi

0
3

Inizia l’anno scolastico. Si caratterizza con il ritorno all’egida della lezione e dell’ascolto del prof. Una condizione un tempo normale e digressiva solo attraverso una trasgressione, quella di non ascoltare, distrarsi oppure addirittura uscire dall’aula. Da qualche anno a questa parte invece tutti questi comportamenti erano integrati con un comportamento apparentemente integrato: quello di collegarsi con lo smart e cercare di tutto attraverso internet. Una condizione di libertà determinata in breve alla sopraffazione dell’effettualità dell’atto scolastico. L’insegnante assumeva valore sempre più marginale per la verifica nel mondo della telematica, indipendentemente dalle parole del docente e in taluni casi inevitabilmente in contraddizione.

Poco importa in questa sede la legittimità di un contraddittorio formato in questo modo e si sorvola anche su una formazione costruita sulla mancanza di alcuna formazione bensì sull’acquisizione momentanea di specifiche cognizioni.

L’effetto potremmo definirlo attraverso l’esempio di chi vuole apprendere la Divina Commedia attraverso le parole crociate. Ci danno funzioni e parole che non saranno cancellate dalla memoria ma sfigurano totalmente della necessità di un quadro complessivo in cui si segue una determinata vicenda.

Questo è l’apprendimento attraverso Wikipedia.

La novità di questo anno consiste nel fatto che nelle scuole i cellulari sono stati vietati. Vale per ogni ordine e grado, superiori comprese.

Qualcuno ha provato a protestare. Ma era contro il caro libri e la guerra di Gaza. A scuola oggi vanno sette milioni ottocentomila studenti. Ci lavora invece oltre un milione tra il personale scolastico.

Ma la negazione della possibilità di consultare il telefono cellulare suscita maggiore interesse. Ma è anche vero che gli studenti pare abbiano accolto la novità: “senza telefono parliamo di più tra noi” (Ansa). Se ne prende i meriti il ministro Valditara: “tutti gli studi stanno dimostrando che l’abuso del cellulare ha un impatto negativo su memoria, fantasia, capacità di concentrazione ed anche sugli apprendimenti. Cinque ore di disintossicazione penso facciano bene”.

Ma non cita le ricerche né i campi di approfondimento di questa acquisizione che invece fa parte del senso comune. Sicuramente il ministro guarda troppo il telefonino prima di prendere decisioni.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here