Proprio oggi potremo godere della vista di una luna grandissima. Visibilmente la più grande in questo anno. Tutto questo è possibile anche grazie alle condizioni meteorologiche che rendono tutto chiaro e distinto nello sguardo verso i cieli notturni.
Liberi di evocare ciò che si vuole con la luna superlativa, in grado di mettere in orbita le fantasie più smodate e a cui è stata attribuita l’influenza sulle umane condizioni più variegata. Se tutto fosse vero cosa dovrebbe muovere in un’occasione di questo genere?
Oppure anche il più lunatico potrebbe riferire del fatto che trattasi semplicemente di apparenze e giochi di rifrazione della luce, perché la luna sta sempre lì dea sempre. Ci guarda, di osserva, e forse ci giudica.
Il fisicista invece ha la versione per cui quello che i più chiamano spettacolo trattasi semplicemente di circostanza in cui la Luna è al perigeo. Ed è singolare l’uso maiuscolo in questo senso. Perché in questa nuova veste il satellite è un corpo, è persona, è elemento della natura che possiede un suo nome proprio. Il termine con cui la chiamiamo non deve essere confuso con una cosa ordinaria tra le nostre cose a cui affidiamo, quindi, un nome comune.
Il fisicista interromperebbe questo soliloquio avvertendo che trattasi semplicemente di punto più vicino possibile alla Terra. Ma c’è anche un altro elemento concorrente all’effetto visivo. Trattasi di plenilunio. Quindi la luna è più vicina, più grande e in tal senso più luminosa, confidando nella conferma delle condizioni meteo.
Ma tutto questo non aiuterà Astolfo a dare argomenti di incoraggiamento al suo ippogrifo al fine di recuperare il senno di Orlando detto Rolando. Quanto dicono i bollettini fisicisti scoraggia gli impeti di chi vede nel limite il dato di esser solo momento.

