Si vota domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15
Cinque quesiti referendari. Tutti abrogativi. Quattro riguardano il lavoro, uno la cittadinanza
Scheda Verde
Licenziamenti illegittimi, contratto tutele crescenti. Si intende abrogare uno dei decreti dell’auto-definito Jobs Act. La norma consentiva il contratto a tempo indeterminato con tutele crescenti. Cancellando il decreto si stabilisce – come era precedentemente al 2015 – di reintegrare obbligatoriamente il lavoratore licenziato illegittimamente.
Scheda Arancione
Indennità in caso di licenziamento nelle piccole imprese Si vuole eliminare il tetto massimo all’indennità dovuta ai lavoratori per i licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di quindici dipendenti, consentendo al giudice di determinare l’importo senza limiti predefiniti.
Scheda Grigia
Contratti a termine. Abrogare le norme che stabiliscono quand’è che un’azienda può assumere lavoratori con contratti a tempo determinato e a quali condizioni può prolungare e rinnovare questi contratti. Se fosse abrogato si ristabilisce l’obbligo di esplicitare il motivo per cui si usa questo tipo di contratto. L’obbligo in definitiva sussiste comunque ma è solo per i contratti a tempo determinato (dodici mesi o più).
Scheda Rosa
Responsabilità solidale negli appalti. Abrogare la norma che toglie penalità all’impresa che affida il lavoro in appalto. Toglie anche responsabilità all’ente o società appaltante e tutti gli altri intermediari della ditta dove è avvenuto l’incidente o l’illecito. Se prevalessero i Sì ogni soggetto – azienda appaltatrice, impresa in sub-appalto, ma anche il committente – sarebbe coinvolto. Si delinea la responsabilità solidale per ogni lavoro pubblico.
Scheda Gialla
Cittadinanza. Si intende cancellare la norma per cui occorrono dieci anni di permanenza legale in Italia per chiedere di ottenere la cittadinanza. Se fosse cancellata questa norma si tornerebbe a quella precedente in cui erano sufficienti cinque anni.