L’Ansa lo riporta come dichiarazione di Trump ai repubblicani. E probabilmente lo ha detto veramente dato l’affanno con cui oggi deve convincere tutti sulla bontà della sua mossa di infliggere dazi e di imporne altri con le reazioni che ne hanno conseguito.
Il presidente degli Stati Uniti si mostra anche molto speranzoso: ‘Penso che la Cina farà un accordo’. Ma al momento da Pechino proprio non confermano questa che appare come una pia illusione: ‘Abbiamo mezzi e volontà per una guerra dei dazi’ – dicono dalla Cina. E ne hanno abbastanza per crederci. La posizione del ministero del Commercio cinese non si fa attendere anche come esternazione diretta. Di solito rispondono solo coi fatti, i cinesi, lasciando agli occidentali l’ozioso diverbio con le parole. E adesso invece qualche rispostina si peritano di darla. Proprio in questi giorni infatti entrano per loro i dazi Usa al 104%. Sempre oggi esce il libro bianco di Pechino sulle relazioni commerciali Cina-Usa.
Sempre nel gioco di parole che è diversa cosa dal gioco di circolazione monetaria, Trump dice che la Cina manipola la valuta per compensare i dazi. Lo ha riferito alla cena di gala del National Republican Congressional Committee al National Building Museum. Sede in cui annuncia dazi anche nel settore farmaceutico.
E chissà se naturopatia e agopuntura faranno parte di questo pacchetto. Calmare i bollenti spiriti sarà ancora più dura.