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martedì, Giugno 10, 2025

Gattuso! Nuovo cittì della Nazionale di Calcio

Non ha vinto niente come allenatore ma riscontra tanta simpatia nell'ambiente

La lezione di Landini

IL segretario della Cgil si è intestato la sconfitta al posto del centrosinistra, inevitabilmente

Metti invece se …

Poteva andar peggio per il centrosinistra se fosse andata meglio

“Io resto qui”

Claudio Ranieri sarà impegnato solo con la Roma e non ricoprirà il ruolo di commissario tecnico della nazionale. All’Ansa ha riferito: “ringrazio il presidente Gravina per l’opportunità. È un grande onore! Ma ho riflettuto ed ho deciso di restare a disposizione della Roma nel mio nuovo incarico in modo totale. I Friedkin mi hanno dato il loro pieno supporto e appoggio per qualsiasi decisione avessi preso riguardo alla Nazionale, ma la decisione è solo mia”.

D’altra parte sarebbe stato semplicemente incompatibile il raddoppio di ruolo. Sicuramente ne sarebbero sorte delle polemiche. Il caso evidente si sarebbe mostrato in caso di convocazione di romanisti. C’è chi avrebbe avuto da dire che la convocazione era determinata dal favoreggiamento e chi anche nella non convocazione avrebbe potuto dire di voler risparmiare gambe e fatica a un giocatore per preservarlo alla sua vera squadra.

Ranieri ha scelto il meglio per sé ma non doveva essere messo nelle condizioni di scegliere. La sua aura di mago dello spogliatoio avrebbe rischiato di vacillare nell’impegno con la Nazionale che presenta delle caratteristiche tutte particolari, quali dei rapporti episodici coi giocatori e la mancanza di un sentiment condiviso giorno per giorno. E sono questi i tratti di un uomo di panchina di razza come è lui.

E poi, diciamocelo, perché dobbiamo dircelo, della nazionale interessa poco oramai. I giocatori sono troppo impegnati full time nelle competizioni coi club. Ciascun giocatore ha i propri problemi di infermeria, i tempi di recupero da piccoli o grandi infortuni. La situazione della nazionale potrebbe rappresentare per loro un ulteriore momento di stress e di mali procacciati. E poi c’è un rapporto tra introiti che parla chiaro: perché un giocatore dovrebbe rischiare le gambe in un intervento per un sistema che lo paga molto meno di quello normalmente conosciuto come fonte di guadagno?

La gloria e la possibilità di visibilità offerta dalla nazionale oramai sono date identicamente da ciascuna delle squadre di club.

Potrebbe essere però una vetrina per giovanissimi ansiosi di farsi conoscere e di salire alla ribalta. Ma la selezione di personale di questo tipo si immagina sia molto più attenta e particolareggiata. Servirebbe un esercito di osservatori per la nazionale in giro per l’Italia.

Ma è un compito difficile per chi vuole arrivare in poco tempo – si allude alle esigenze del team non alle prospettive del giovane giocatore – decidere in brevità e assurgere con pochi incontri alla gloria delle cronache.

Divertiamoci allora a guardare le nazionali emergenti al prossimo mondiale che sarà probabilmente privo nuovamente dei colori nazionali.

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