Forse si ridiscute su Kiev, ma armi in mano

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La Russia riscopre il suo volto umano. Si dichiara favorevole alla nuova apertura di una trattativa tra Putin e Zelensky. Ma è proprio per questo motivo e in maggiore coerenza alla scelta dichiarata dal portavoce Dmitry Peskov ammassa truppe lungo il confine.

Questo ovviamente ha un messaggio ben preciso: dire che la disponibilità non corrisponde minimamente a debolezza o prospettiva di concessione. Anzi! Se non vengono accordate le richieste di Mosca i soldati pronti sono pronti a ricominciare con la sarabanda.

Zelensky nel frattempo mostra i muscoli. E dichiara di riferirsi ai suoi alleati se non arriveranno le risposte tangibili da parte di Putin. Proprio mentre la Russia fa sfilare centomila soldati presso Pokrovsk dove imperversa una battaglia da mesi.

Quindi dopo più di tre anni si ricomincia partendo dal via. Zelensky però può giocare la sua chance. Quella di chiudere questa partita guerrafondaia con l’inevitabile suo sacrificio e altrettanto di alcune aree richieste dallo Zar. Chi vivrà vedrà.

IN questo modo però si dà la possibilità al suo popolo di ricominciare in qualche modo. Non solo. Si preparano sicuramente grandi operazioni immobiliari e finanziarie per rimettere in piedi il territorio devastato ucraino.

Da ricordare anche il fatto che lunedì scadono le due settimane concesse da The Donald allo Zar per mostrare cenni di imperiale benevolenza nei confronti dei sottoposti, tali sono visti i popoli d’Europa agli occhi dei due dominatori.

Ma l’idea di The Donald, sicuramente imbeccata anche dallo Zar, comporta l’ingresso di A little help from my friends. Entrano in campo, se lo vorranno, i cinesi. Si tratta di cosiddetti peacekeeper. Catapultati in Ucraina dovrebbero governare la transizione. È quanto scrive Financial Times. Va detto anche che la segreteria di The Donald smentisce. Anche gli stati di Europa non ci stanno, ma perché la Cina ha sostenuto l’invasione russa in Ucraina. Quindi non si tratta di paese terzo.

Ma probabilmente si tratta di un gioco in cui o si è in campo, in un modo o nell’altro, oppure si è spettatori. E questo comporta l’inesistenza assoluta.

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