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venerdì, Maggio 9, 2025

Leone, un nome destinato alla Storia

Anatomia e prospettive di una denominazione avente in sé un destino

“Una pace disarmante e disarmata”

"Habemus Papam ... Cui sibi nomen imposuit: Leone XIV"

Premio David al cinema italiano

Non c'è espressione che celebra sé stessa di più al mondo che il cinema

Si invecchia di più lavorando di notte

Togliere ore al sonno e al ritmo cicardiano altera l’orologio biologico con la perdita di tessuto muscolare e forza, manifestazioni tipiche dell’invecchiamento della persona. “Cicardiano” per “circa diem”: “intorno al giorno”. Si esemplifica con l’alternanza veglia sonno che consiste nelle modalità di accensione della secrezione di cortisolo e di altre sostanze biologiche.

Si dimostra così che alterare l’orologio biologico delle cellule muscolari comporta dei dissesti. Si paventano così come problemi di perdita della completa abilità fisica con aumento delle possibilità di cadere e farsi male.

La ricerca è stata approntata sui pesci zebra che condividono il settanta per cento dei nostri geni, in più consiste in una specie molto analizzata dai genetisti anche per la facilità di osservazione. La ricerca è stata pubblicata su PNAS. Si è dimostrato che le cellule muscolari hanno un proprio orologio interno. La notte consiste nel tempo cellulare in cui si degradano le proteine difettose o morenti e si rigenerano i muscoli. C’è bisogno di riposo per fare questo.

Quei pesci in cui non funzionava questo orologio invecchiano prima. Questa ricerca, come sempre, è foriera di altri approfondimenti tesi a studiare in genere l’invecchiamento di chi è costretto a lavorare la notte e anche ad evitarne gli indesiderati effetti.

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