La proposta appare sconcertante. Potrebbe essere uno spunto per una gag comica. In definitiva il presidente della repubblica russa è un uomo di armi quando si tratta di suoi confini e di cose di casa sua. Nessuno toglie l’idea che in ambiti di altre case possa vestire i panni di un ottimo mediatore. Anche perché le contese dei soggetti interessati a un conflitto sa come interpretarle e mediarle.
La proposta che va da provocatorio al paradossale è arrivata dal The Donald in persona. Proprio colui che dovrebbe difendere i confini del suo protetto Zelensky e che dovrebbe avere in avversione Putin. Invece è proprio Donald Trump a tentare di conferire a Putin il ruolo di grande pacificatore, di soggetto mediatore tra gli opposti.
Potrebbe essere una questione di respiro hegeliano perché si tratta da vedere se un opposto, quindi conoscitore anche delle posizioni unilaterali, possa vestirsi invece da mediatore. In tal senso sta tutta la visione sul concetto di mediazione. Secondo un’interpretazione potrebbe intendersi come nuova opposizione tra gli opponenti. Solo con la caratteristica di ergersi tra gli opposti e in effetti superarli.
La mediazione – è chiaro e ovvio – non arriva per una questione di suo interesse. Bensì nella crisi in Medio Oriente.
Non poteva mancare la disponibilità della Russia nel gestire un ruolo di leadership mondiale. Putin infatti fa dire al suo fido Peskov: “La Russia si mantiene pronta a fornire mediazione, se necessario. In particolare, le proposte precedentemente delineate dal presidente Putin nel suo colloquio con il presidente Trump rimangono sul tavolo. A questo proposito, la disponibilità e il desiderio della Russia permangono e, se necessario, tutto ciò può essere attuato”.
Sempre Peskov ha informato sul fatto che il presidente russo aveva avuto delle conversazioni telefoniche con il grande capo iraniano Masoud Pezeshkian e col primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Ci si mette l’Unione Europea per calare il realismo- La sua portavoce agli esteri Anouar El Anouni ha detto esplicitamente: “La Russia non ha alcuna credibilità. I precedenti della Russia dimostrano che l’unica cosa che le interessa è la guerra”.
Una vera e propria caduta di stile. Se un’autorità internazionale si metteva a disposizione per la fine delle ostilità e se queste avessero avuto un loro corso effettivo, dovrebbero esser contenti tutti. Nessuno può permettersi di mettere i voti sulla credibilità della personalità della scena internazionale. Semmai una grande occasione l’ha persa l’Europa. Come al solito. E la sortita appare più come la sconveniente espressione di una persona che non è invitata mai alle occasioni che contano.