Ci si chiederà come la Chiesa ora sistemerà l’eccesso della frase incauta sul mondo omosessuale in occupazione pacifica, solitaria e silente dei seminari. La rettifica non serve o sarebbe dannosa. Finirebbe per confermare l’asserzione riferita al Papa esattamente nei termini in cui è stata detta.
La Santa Sede semmai ritorna su argomento specioso al fine di fare chiarezza e ribadire il messaggio papale come corresponsione della tradizione evangelica. Niente di tutto questo per la “frociaggine” riferita alla tendenza avvertita nei seminari.
D’altra parte si potrebbe anche ricorrere alla imperturbabilità del messaggio papalino e alla sua datità storica che si dà alla circostanza storica e che, per tanto, appare come espressione dell’insondabile volontà delle cose presenti nelle cose. Ma non serve. Essendo l’atto sessuale destinato unicamente al concepimento, secondo quanto tramandato da Paolo di Tarso, ogni deroga è esclusa. Compresa tra persone dello stesso sesso.
Ma a me nessuno toglie che l’espressione colorita sua tutt’altro che una gaffe dettata da eccesso di spontaneità. Se in Vaticano trapela qualcosa da un incontro a porte chiuse è perché si vuole che si sappia. Si ricordi sempre che Bergoglio è un gesuita e non un francescano, come invece si atteggia.
Secondo me a molti non è andata giù la sceneggiata di Benigni ieri a piazza San Pietro, con bacio finale al Papa. E non serve a fugare sospetti su di lui. Serve invece a dire che la Chiesa non ha debolezze in tal senso.
Si sappia anche che la questione è seria. Non fa notizia la scappatella di un prete con una donna. Ma con un altro uomo, sì! Tanto più con un ragazzino.
Riparare affinché l’abitudine dilaghi è assai meglio che rincorrere i fatti che si moltiplicano. Ma in questo modo si ammette l’esistenza della battaglia più ineffabile della Storia umana. Quella contro il peccato originale e peggio ancora quella contro il travisamento della direzione corretta che questo peccato dovrebbe avere. La perversione nella perversione porta il messaggio evangelico tutto dentro il messaggio di Paolo di Tarso. E allora sul piano dei comportamenti privati in camera da letto si determinerà chi sta dentro il solco di una tradizione e chi ne sta fuori.
Altro che: “chi sono io per poter giudicare?”